martedì 15 dicembre 2009

...Erika ed Omar...

Bentornati …
… oggi voglio trattare di alcuni spunti che mi ha dato il libro di cui vi ho accennato nell’ultimo breve post.
Quando si “analizza” un certo caso bisogna tener conto di molte variabili in gioco e G. Bettin infatti dice: “In una storia così, per capirci qualcosa, bisogna andare oltre… azzardare un passo nella tempesta di quella notte sanguinosa ma anche provare a perlustrare i giorni più ordinari che l’hanno preceduta e seguita.”

Allo stesso modo dobbiamo fare per poter comprendere o almeno cercare di capire ciò che ha spinto Erika, la ragazza di Novi Ligure, a commettere , con la complicità del ragazzo Omar i delitti della madre e del fratellino.
La ragazza aveva 16 anni all'epoca dell'accaduto e volontariamente ha accoltellato i suoi famigliari, escluso il padre che al momento era fuori casa, inventandosi poi una storia...
..."La sera del 21 febbraio 2001 verso le 20.30, due individui, senza mascheramenti erano entrati nella villa... Al momento del fatto erano presenti la moglie, Susy Cassini, e i figli, Ginluca di 12 anni, ed Erika, di 16. Secondo quanto dichiarato da Erika ,che era in forte stato di choc, uno dei due aggressori avrebbe sorpreso il piccolo Gianluca al piano superiore, mentre era in bagno."
Il ragazzino è stato trovato accoltellato nella vasca mentre la madre in cucina... Erika sembra sia riuscita a scappare ed avvertire i Carabinieri.
Questi però hanno "smascherato" la messa in scena dei due fidanzatini e hanno capito come si erano svolti davvero i fatti.
Erika era colpevole di omicidio così come Omar che l'ha assecondata nei suoi piani, ma come può una ragazzina di soli 16 anni archittetare tutto ciò?
Come può sopravvivere il padre ad una disgrazia come questa??

Il movente era il semplice non poter stare assieme? Non sentire quella "libertà" di cui tanti adolescenti ambiscono?
O semplicemente si volevano provare emozioni diverse? Si voleva rompere con il quotidiano??

Io non voglio dare giudizi, ma sono passati 8 anni e ancora questa storia rimane nella memoria...

se avete domande e curiosità scrivete...
a presto, Laura

4 commenti:

  1. Buonasera cara! =)
    Questo è un caso che mi ha sempre affascinato e colpito..
    Da 16enne che sono, penso che il "non poter stare assieme" non possa in alcun modo giustificare quanto è successo..
    Ci sono passata anche io da una situazione simile, ma l'arrivare a pensare "io li ammazzo" è qualcosa di troppo grande per poter sfiorare una mente "normale"..
    Certo non so cosa sia scattato nella testa dei due, certo se tutto fosse stato compiuto semplicemente per rompere la monotonia quotidiana e riuscire a liberarsi da quelle "catene", beh..sarebbe davvero una cosa sconvolgente tanto quanto immatura ed incosciente..
    Non si uccide la propria famiglia come passatempo..

    RispondiElimina
  2. CIAO!
    questo lo penso anch'io, sicuramente ci saranno stati dei motivi sotto che hanno spinto Erika in primo luogo a compiere questi 2 omicidi, ma poi il fratello cosa c'entrava? non avrebbe avuto più senso uccidere il padre e la madre??
    non so sono congetture perchè solo lei sa cosa veramente l'ha spinta a compiere un gesto simile.

    RispondiElimina
  3. Durante gli anni si è tanto parlato di Erika e Omar, gli assassini e della madre e il fratellino di lei perchè sono stati uccisi. Ma del papà chi si è ricordato? Cosa può provare un padre che si ritrova solo, senza una moglie e un figlio, e una figlia in carcere che essendo sua figlia dovrebbe riuscire a perdonare e aiutare?? Mi chiedo se sia sempre possibile il perdono per prima cosa.. Ed inoltre, il ruolo educativo di un genitore è davvero imprescindibile dalle azioni dei figli?? Noi educatori in questo caso non dovremmo, oltre a pensare alla rieducazione di Erika ed Omar, pensare a delle azioni di aiuto anche per i loro genitori??

    RispondiElimina
  4. Ciao Silvia!
    Grazie per il tuo commento, penso che il perdono anche se difficile bisogna darlo da genitore a figlio e viceversa. Per quanto riguarda il padre di Erika mi chiedo prima di tutto se è cambiato qualcosa in lui come ruolo di genitore, perchè da quanto ho capito prima dell'accaduto non era molto presente nella vita della figlia e in famiglia...
    Poi più che corretta è l'osservazione sul si sono pensate delle azioni per sostenere questo padre che si ritrova con una situazione famigliare stravolta??
    Indagherò..chissà che non trovi qualcosa al riguardo!
    Grazie ciaooo

    RispondiElimina