Bentornati …
… oggi voglio trattare di alcuni spunti che mi ha dato il libro di cui vi ho accennato nell’ultimo breve post.
Quando si “analizza” un certo caso bisogna tener conto di molte variabili in gioco e G. Bettin infatti dice: “In una storia così, per capirci qualcosa, bisogna andare oltre… azzardare un passo nella tempesta di quella notte sanguinosa ma anche provare a perlustrare i giorni più ordinari che l’hanno preceduta e seguita.”
Allo stesso modo dobbiamo fare per poter comprendere o almeno cercare di capire ciò che ha spinto Erika, la ragazza di Novi Ligure, a commettere , con la complicità del ragazzo Omar i delitti della madre e del fratellino.
La ragazza aveva 16 anni all'epoca dell'accaduto e volontariamente ha accoltellato i suoi famigliari, escluso il padre che al momento era fuori casa, inventandosi poi una storia...
..."La sera del 21 febbraio 2001 verso le 20.30, due individui, senza mascheramenti erano entrati nella villa... Al momento del fatto erano presenti la moglie, Susy Cassini, e i figli, Ginluca di 12 anni, ed Erika, di 16. Secondo quanto dichiarato da Erika ,che era in forte stato di choc, uno dei due aggressori avrebbe sorpreso il piccolo Gianluca al piano superiore, mentre era in bagno."
Il ragazzino è stato trovato accoltellato nella vasca mentre la madre in cucina... Erika sembra sia riuscita a scappare ed avvertire i Carabinieri.
Questi però hanno "smascherato" la messa in scena dei due fidanzatini e hanno capito come si erano svolti davvero i fatti.
Erika era colpevole di omicidio così come Omar che l'ha assecondata nei suoi piani, ma come può una ragazzina di soli 16 anni archittetare tutto ciò?
Come può sopravvivere il padre ad una disgrazia come questa??
Il movente era il semplice non poter stare assieme? Non sentire quella "libertà" di cui tanti adolescenti ambiscono?
O semplicemente si volevano provare emozioni diverse? Si voleva rompere con il quotidiano??
Io non voglio dare giudizi, ma sono passati 8 anni e ancora questa storia rimane nella memoria...
se avete domande e curiosità scrivete...
a presto, Laura