Ciao a TUTTI!
Ho pensato di mettere un pò a confronto l'omicidio di Alessandro con un altro avvenuto l'anno scorso sempre in famiglia, ma dove l'accusa è di premeditazione.
Vi parlo del caso di Giacomo Venturi, un ragazzo che viveva con il padre e il fratello in un paese chiamato Pianoro; questo ragazzo era un tossicodipendente ed è stato ucciso dal proprio padre.
Quest'ultimo, di 75 anni pensionato, ha fatto fuoco contro il figlio 5 volte, dopo l'ennesima lite. Il sindaco del paese in una dichiarazione ha detto: «Voglio capire se qualcosa si è inceppato, se è stato fatto tutto ciò che doveva esser fatto. Ora sento di dover lanciare un appello alle famiglie: se avete difficoltà, non esitate ad avvertirci, la mia porta è sempre aperta. Il disagio in famiglia non deve restare una questione "privata". Aiutateci ad aiutarvi nel migliore dei modi».
Il messaggio che ha lanciato il Sindaco è più che giusto ma secondo voi davvero una famiglia che è in difficoltà può trovare aiuto nei Servizi Sociali?
Un tossicodipendente o un alcolista quando si recano al Sert o all' Auls davvero trovano sostegno?
Oppure le famiglie vogliono e cercano aiuto??
Il fratello della vittima Luigi Venturi al riguardo ha dichiarato:
«In questo piccolo paese che sembra un paradiso decine di ragazzini cominciano a provare "erba" e "coca" già alle scuole medie. I pusher chiamavano mio fratello anche di notte per offrirgli la droga».
Ci immaginiamo che anche nei nostri paesi questo, non sempre ma molto spesso, avviene? Il fenomeno della droga si sta diffondendo sempre più e molte volte porta a tragedie come queste, un padre stanco e scoraggiato che uccide il proprio figlio a causa della sua condotta di vita!
Allora il ruolo degli Educatori, degli Assistenti sociali, di tutte quelle persone che vengono in contatto con queste situazioni qual'é?
Secondo me non è facile da definirsi, dipende da caso a caso, dalla relazione(elemento fondamentale per un intervento educativo efficace), dal contesto, dalle tante variabili in gioco...però quello che è certo è che aiutare queste persone e questi ragazzi che sempre più si affacciano al mondo delle droghe e dell'alcool è un compito che va verso la possibilità intesa come capacità di acquisire autonomia per vivere o probabilmente per sopravvivere, e come adempimento di quelle potenzialità che ci sono in ognuno di noi.
Se avete osservazioni o domande scrivete pure.
Laura
PS: Le informazioni sul caso le ho prese da "La Repubblica di Bologna" del 17 giugno 2008
lunedì 30 novembre 2009
martedì 24 novembre 2009
...OMICIDIO VOLONTARIO
...HELLO BOYS AND GIRLS!
Leggendo i giornali degli ultimi due giorni è risultato che si tratta di omicidio volontario, Monica Cabrele ha confessato di aver ucciso il figlio!
Sembra che lo abbia colpito ben novanta volte, (INCREDIBILE!), però oggi fanno l'autopsia al corpo del piccolo, che la madre ha tenuto stretto a sè per quasi tre ore dopo avergli tolto la vita.
Mi chiedo perchè questo estremo gesto, forse perchè non voleva fargli del male? Forse perchè si è resa conto di quello che ha fatto e se n'è pentita? Forse perchè lo voleva vicino a sè per accompagnarlo alla morte?
Tutte queste domande non sono fatte per giustificare questa morte, ma per capire cos'ha spinto questa madre ad un'azione così violenta.
Sul Mattino del 22 novembre viene detto: "Gianni Bellato(il marito) ha riferito di aver visto la moglie strana e taciturna in questi ultimi giorni. Ma nessun segnale ha mai fatto presagire nulla di simile."
Perfino il padre Domenico Cabrele vedendo Monica con il bimbo in braccio dice: "Ricordo di essermi chiesto cosa mai le fosse passato per la testa...era serena e felice." Tratto dal Gazzettino di Padova del 23 novembre.
Ma allora Monica era davvero così serena e felice o in realtà la sua depressione era più profonda e nessuno se n'è accorto?
Oppure qualcuno lo ha notato ma non gli ha dato il giusto peso?
Certo è che Monica era pienamente lucida quando ha confessato quindi qualche domanda dobbiamo porcela..
...intanto il marito e i genitori non hanno ancora visto la donna che per il momento si trova nella zona di Psichiatria nell'ospedale di Padova.
AGGIORNAMENTO! 25 novembre 2009
Sembrerebbe che il raptus di Monica sia stato provocato dalla rottura di un piatto, da parte di Alessandro, con sopra dei biscotti che la madre aveva fatto il giorno stesso.
Commento della datrice di lavoro di Monica: "Era una ragazza semplice e disponibile."
Non ci sono altre novità per quanto riguarda l'autopsia del bambino.
Ma ci sono poi così tanti dubbi da risolvere??
AGGIORNAMENTO! 26 novembre 2099
Dal Corriere della sera di oggi: "Tre minuti di agonia, tanto ci ha meso il piccolo Alessandro, 2 anni e 10 mesi; a morire sotto i colpi che mamma Monica gli sferzava al busto con il coltello da cucina.."
Dall'autopsia fatta sul cadavere del piccolo bimbo sembrerebbe che ha tentato di difendersi non scappando ma mettendo la mani davanti a sè.
Forse questo bimbo prima di morire si è chiesto perchè la sua mamma stava agendo in quel modo, tre minuti non sono pochi quante cose noi possimo pensare in questo lasso di tempo? E come mai Alessandro non è fuggito? Probabilmente non si è reso conto del male che Monica le stava per fare.
Intanto la donna è stata accusata di omicidio volontario ed è sotto custodia cautelare all'ospedale civile invece che nell'ospedale psichiatrico giudiziario.
Leggendo i giornali degli ultimi due giorni è risultato che si tratta di omicidio volontario, Monica Cabrele ha confessato di aver ucciso il figlio!
Sembra che lo abbia colpito ben novanta volte, (INCREDIBILE!), però oggi fanno l'autopsia al corpo del piccolo, che la madre ha tenuto stretto a sè per quasi tre ore dopo avergli tolto la vita.
Mi chiedo perchè questo estremo gesto, forse perchè non voleva fargli del male? Forse perchè si è resa conto di quello che ha fatto e se n'è pentita? Forse perchè lo voleva vicino a sè per accompagnarlo alla morte?
Tutte queste domande non sono fatte per giustificare questa morte, ma per capire cos'ha spinto questa madre ad un'azione così violenta.
Sul Mattino del 22 novembre viene detto: "Gianni Bellato(il marito) ha riferito di aver visto la moglie strana e taciturna in questi ultimi giorni. Ma nessun segnale ha mai fatto presagire nulla di simile."
Perfino il padre Domenico Cabrele vedendo Monica con il bimbo in braccio dice: "Ricordo di essermi chiesto cosa mai le fosse passato per la testa...era serena e felice." Tratto dal Gazzettino di Padova del 23 novembre.
Ma allora Monica era davvero così serena e felice o in realtà la sua depressione era più profonda e nessuno se n'è accorto?
Oppure qualcuno lo ha notato ma non gli ha dato il giusto peso?
Certo è che Monica era pienamente lucida quando ha confessato quindi qualche domanda dobbiamo porcela..
...intanto il marito e i genitori non hanno ancora visto la donna che per il momento si trova nella zona di Psichiatria nell'ospedale di Padova.
AGGIORNAMENTO! 25 novembre 2009
Sembrerebbe che il raptus di Monica sia stato provocato dalla rottura di un piatto, da parte di Alessandro, con sopra dei biscotti che la madre aveva fatto il giorno stesso.
Commento della datrice di lavoro di Monica: "Era una ragazza semplice e disponibile."
Non ci sono altre novità per quanto riguarda l'autopsia del bambino.
Ma ci sono poi così tanti dubbi da risolvere??
AGGIORNAMENTO! 26 novembre 2099
Dal Corriere della sera di oggi: "Tre minuti di agonia, tanto ci ha meso il piccolo Alessandro, 2 anni e 10 mesi; a morire sotto i colpi che mamma Monica gli sferzava al busto con il coltello da cucina.."
Dall'autopsia fatta sul cadavere del piccolo bimbo sembrerebbe che ha tentato di difendersi non scappando ma mettendo la mani davanti a sè.
Forse questo bimbo prima di morire si è chiesto perchè la sua mamma stava agendo in quel modo, tre minuti non sono pochi quante cose noi possimo pensare in questo lasso di tempo? E come mai Alessandro non è fuggito? Probabilmente non si è reso conto del male che Monica le stava per fare.
Intanto la donna è stata accusata di omicidio volontario ed è sotto custodia cautelare all'ospedale civile invece che nell'ospedale psichiatrico giudiziario.
lunedì 23 novembre 2009
IL CASO: Omicidio a Curtarolo

Ciao, Bentornati!
L'altra sera ero a lavoro e di sfuggita ho sentito alla radio una notizia: una madre aveva ucciso il suo bambino in un paese vicino a casa mia.
Incuriosita il giorno dopo sono andata a comprare il giornale e dopo aver letto la notizia ho pensato di prendere questo caso come "esempio" e di seguirne gli sviluppi.
Per cominciare vi riporto l'articolo del Mattino di Padova di Domenica 22 novembre 2009, il giorno dopo il delitto:
"Una donna di 35 anni,Monica Cabrelle, ha ucciso a coltellate il figlioletto Alessandro di due. E' accaduto ieri sera: il marito era uscito a prendere le pizze; quando è rincasato, ha trovato la moglie in stato di trance,con il bimbo sulle ginocchia, ormai morto, e il coltello ancora in mano, sanguinante. Nell'altra stanza dormiva l'ultima nata, di tre mesi, incolume: i fiocchi rosa alla porta di casa ancora annunciano la cicogna ed è possibile che lo stress della depressione da parto sia stata la causa scatenante della tragedia."
Quest'articolo ovviamente è uscito in prima pagina, ma a pag 3,4 e 5 viene ripreso e viene data una prima approssimazione della causa del delitto e cioè la depressione post partum, i medici a riguardo dicono:"Diverse forme di depressione possono accompagnare la nascita di un figlio. I sintomi della depressione post partum possono trascinare una donna in uno stato di disperazione, confusione, esaurimento. E' una patologia grave che può condurre la donna a tendenze omicide o suicide. E' un evento che colpisce una madre ogni mille e che richiede un trattamento farmalogico accompagnato da psicoterapia."
E' sempre triste sentire una notizia così tragica, un bambino così piccolo che viene privato dal dono più grande che abbiamo: la vita!
E ne viene privato dalla propria madre.
A riguardo il sindaco di Curtarolo dice: "Credo che arrivare a prevedere e prevenire un gesto come questo sia impossibile... Non ci era mai giunta alcuna richiesta di aiuto, nessuna situazione di crisi in famiglia."
Anche credendo che questa madre sia stata presa da una forte depressione come è possibile che non abbia dato alcun segno prima di questa malattia?
Lascio a voi propormi qualche risposta!
Vi aggiornarò sul caso...
...comunque tutti i dati presenti in questo post provangono dal Mattino di Padova.
GRAZIE!
Ciaooooo
Lauretta
martedì 17 novembre 2009
...La FaMigliA
BONJOUR!!
In questo post vorrei cercare di dare alcune definizioni di cos'è la FAMIGLIA secondo la nostra società e perciò ho preso in considerazione alcune definizioni presenti in diversi dizionari.
Partiamo dalla definizione più semplice e cioè quella che si trova nel Vocabolario della lingua italiana "Lo Ingarelli 2005" secondo cui "La FAMIGLIA è il nucleo fondamentale della società umana costituito da genitori e figli."
La seconda definizione è un pò più complessa e proviene dal Dizionario di Sociologia di Luciano Gallino del 2006: "La FAMIGLIA è un'unità fondamentale dell'organizzazione sociale composta, al minimo, da due individui di sesso opposto che condividono stabilmente in una stessa abitazione a seguito di qualche tipo di matrimonio, intrattengono rapporti sessuali ed affettivi, cooperano regolarmente alla riproduzione materiale della loro esistenza, dividendosi il lavoro necessario all'interno e all'esterno dell'unità. Tutto ciò viene approvato e riconosciuto legittimo dalla società di cui fa parte."
Ed infine l'ultima definione l'ho prese dal Dizionario di Teiologia evangelica del 2007 secondo cui "La FAMIGLIA è l'istituzione originaria e permanente costituita da Dio dalla creazione dell'uomo e della donna. La natura complessa e vivente della famiglia la rende la prima società umana e il fondamento della società più estesa.
Il benessere della comunità dipende dal benessere e dal buon funzionamento della famiglia. La Famiglia creazionale è una società politica e giudiziaria con il suo inquadramento, le sue leggi e le sue sanzioni; è una società economica in cui la diversità dei membri permette un'autonomia; una società educativa in cui i genitori hanno come compito l'educazione dei fanciulli e la loro formazione ed infine è una società spirituale in quanto è il luogo in cui la fede viene trasmessa alla generazione sucessiva."
Come potete vedere queste tre definizioni hanno in comune il fatto che la famiglia è considerata un'unità alla base della società, ma poi nel loro interno si differenziano. Ad esempio quella presa dal vocabolario di sociologia non cita i figli (in realtà la definizione sarebbe molto più lunga ma comunque si parla del compito riproduttivo della famiglia molto più avanti) invece io penso che sia un aspetto fondamentale quella della prole e della sua educazione.
Nella spiegazione che ne da il Dizionario di teologia vediamo i vari compiti ai quali la famiglia dovrebbere tendere...ma nella società quanto si verifica tale definizione? Nelle nostre famiglie i genitori ricoprono questo importante ruolo di educatori e di formatori?? e nelle famiglie in cui avvengono gli omicidi?
Grazie ancora a chi mi segue e spero rispondiate q questi interrogativi non solo per me ma per capire meglio la società in cui viviamo!
PS!!!
Le informazioni che vi ho dato nei post precedenti le ho prese da alcune ricerche Eurispes del 2002, sono fatte su scala nazionale e se a qulcuno interessa il sito è www.mix.it/EURISPES/192
CIAO A TUTTI!
In questo post vorrei cercare di dare alcune definizioni di cos'è la FAMIGLIA secondo la nostra società e perciò ho preso in considerazione alcune definizioni presenti in diversi dizionari.
Partiamo dalla definizione più semplice e cioè quella che si trova nel Vocabolario della lingua italiana "Lo Ingarelli 2005" secondo cui "La FAMIGLIA è il nucleo fondamentale della società umana costituito da genitori e figli."
La seconda definizione è un pò più complessa e proviene dal Dizionario di Sociologia di Luciano Gallino del 2006: "La FAMIGLIA è un'unità fondamentale dell'organizzazione sociale composta, al minimo, da due individui di sesso opposto che condividono stabilmente in una stessa abitazione a seguito di qualche tipo di matrimonio, intrattengono rapporti sessuali ed affettivi, cooperano regolarmente alla riproduzione materiale della loro esistenza, dividendosi il lavoro necessario all'interno e all'esterno dell'unità. Tutto ciò viene approvato e riconosciuto legittimo dalla società di cui fa parte."
Ed infine l'ultima definione l'ho prese dal Dizionario di Teiologia evangelica del 2007 secondo cui "La FAMIGLIA è l'istituzione originaria e permanente costituita da Dio dalla creazione dell'uomo e della donna. La natura complessa e vivente della famiglia la rende la prima società umana e il fondamento della società più estesa.
Il benessere della comunità dipende dal benessere e dal buon funzionamento della famiglia. La Famiglia creazionale è una società politica e giudiziaria con il suo inquadramento, le sue leggi e le sue sanzioni; è una società economica in cui la diversità dei membri permette un'autonomia; una società educativa in cui i genitori hanno come compito l'educazione dei fanciulli e la loro formazione ed infine è una società spirituale in quanto è il luogo in cui la fede viene trasmessa alla generazione sucessiva."
Come potete vedere queste tre definizioni hanno in comune il fatto che la famiglia è considerata un'unità alla base della società, ma poi nel loro interno si differenziano. Ad esempio quella presa dal vocabolario di sociologia non cita i figli (in realtà la definizione sarebbe molto più lunga ma comunque si parla del compito riproduttivo della famiglia molto più avanti) invece io penso che sia un aspetto fondamentale quella della prole e della sua educazione.
Nella spiegazione che ne da il Dizionario di teologia vediamo i vari compiti ai quali la famiglia dovrebbere tendere...ma nella società quanto si verifica tale definizione? Nelle nostre famiglie i genitori ricoprono questo importante ruolo di educatori e di formatori?? e nelle famiglie in cui avvengono gli omicidi?
Grazie ancora a chi mi segue e spero rispondiate q questi interrogativi non solo per me ma per capire meglio la società in cui viviamo!
PS!!!
Le informazioni che vi ho dato nei post precedenti le ho prese da alcune ricerche Eurispes del 2002, sono fatte su scala nazionale e se a qulcuno interessa il sito è www.mix.it/EURISPES/192
CIAO A TUTTI!
mercoledì 11 novembre 2009
2° PUNTATA

HOLA!
Benvenuti a tutti, grazie a coloro che hanno letto e che hanno commentato il primo post su quest'argomento! =D
Oggi vorrei dare qualche altra informazione sui motivi che spingono un essere umano a togliere la vita ad un altro. In tanto diciamo che la percentuale degli omicidi premeditati è del 59,9 % rispetto a quella del 40,1 % degli omicidi non premeditati e di questo io ne sono rimasta sorpresa! Pensavo che la maggior parte degli omicidi avvenisse a causa di scatti d'ira o di liti, soprattutto dopo aver letto i dati relativi agli omicidi in famiglia.
Detto questo vi propongo il profilo delle possibili VITTIME:
il 70 % sono uomini, quindi il 30 % sono donne; per l'82,5 % sono di nazionalità italiana, mentre il 15 % sono stranieri; di solito sono, in quest'ordine, operai, manovali, pensionati, imprenditori ed infine disoccupati.
Il profilo invece dei possibili ASSASSINI è il seguente:
gli uomini sono in percentuale il 91,3, mentre le donne il restante 8,3 %; di nazionalità italiana sono il 79 % mentre stranieri il 17,4 %; le professioni che svolgono sono l'agricoltore, il bracciante, l'operaio, il commerciante, il libero professionista ed infine il pensionato.
Ovviamente questi due profili sono da prendere con le pinze, perchè non è detto per esempio che una persona che faccia il tal lavoro sia o diventi un criminale!!
Veniamo ora ai motivi che portano una persona a commettere un omicidio: sembra che nei delitti in famiglia il movente passionale prevalga (il 27,4 % dei casi)e sono soprattutto gli uomini ad uccidere per questo motivo; tra conoscenti si uccide di più per dissapori, futili motivi o questioni di denaro; per i delitti nel vicinato si tratta soprattutto di confini di proprietà e di liti ed infine nell'ambito lavorativo i moventi sono il licenziamento, liti e scoperta di atti illeciti.
Per concludere dovete sapere che negli omicidi in famiglia le vittime sono per la maggioranza donne, il 63,2 % dei casi (più numerose al Nord, poi al Centro ed infine nel Sud Italia), ed hanno un'età compresa tra i 25 e i 35 anni, però per quanto riguarda i delitti passionali l'età è soprattutto dai 35 ai 44 anni ed infine molti omicidi-suicidi, tra coniugi o ad opera di figli e nipoti, ci sono nella fascia d'età oltre i 64.
C'è da dire però che accanto al movente di natura passionale o quello dovuto a liti e dissapori tra le altre cause dei delitti in famiglia il 12,8 % è attribuito a un disturbo psichico dell'autore,
il 9,6 % a motivi futili,
l'8,6 % ad un raptus
e il 6,4 % ad un disagio provato dalla vittima.
ok! per oggi direi che queste informazioni sono sufficienti... tante però veramente a me lasciano a bocca aperta se penso che ci sono così tante vittime dovute a liti (quante volte ho litigato con i miei genitori? e quante con delle mie amiche??) oppure per motivi futili!!
La prossima volta vorrei parlare del ruolo della FAMIGLIA nella società italiana quindi se avete già qualche considerazione da fare è super ben accetta!!!
Grazie a tutti coloro che mi hanno letto...
A presto!
Lauretta
venerdì 6 novembre 2009
introduzione...OMICIDI in FAMIGLIA in ITALIA
Ciaooooo a tutti!
Benvenuti su questo blog che ha come oggetto gli Omicidi In Famiflia In Italia.
Mi presento, sono una studentessa di Scienze dell'Educazione, ho 20 anni, desidero diventare un'educatrice e ho aperto questo blog in primo luogo per superare l'esame d'informatica, che mi perseguita dal primo anno =(, e poi per cimentarmi in un'impresa a me ardua e cioè l'uso del pc e di internet.
Perchè ho scelto quest'argomento??
Perchè in questo periodo sto seguendo dei corsi sulla devianza all'università e in particolar modo gli omicidi in famiglia mi hanno attratto...attraverso questo blog posso così approfondire le mie conoscenze in maniera diversa da quella "scolastica".
Finite le presentazioni passo a dare alcune informazioni per quanto riguarda gli omicidi commessi in Italia...vi propongo un pò di statistiche (che non so a voi, ma a me piacciono tantissimo! speriamo poi che corrispondano al vero...).
Inanzitutto dovete sapere che gli omicidi all'interno dei "rapporti di prossimità", intesi la famiglia, le amicizie, il vicinato e il lavoro, sono aumentati rispetto a quelli legati alla malavita e alla criminalità organizzata.
Infatti gli omicidi commessi in quest'ambito sono complessivamente il 51,5%, in pratica 325 omicidi, di cui: 223 all'interno della famiglia ( il 35,3% )
68 di amici e conoscenti
22 di vicini
12 al lavoro;
mentre per quanto riguarda la criminalità comune si tratta del 15,7 % e di quella organizzata del 12,2 %.
Queste cifre ci fanno un pò riflettere, anche perchè più del 50 % degli omocidi commessi è un numero significativo e non è da sottovalutare. Poi, non so voi ma io non avrei mai detto che ci sono più persone che vengono uccise da parenti o conoscenti rispetto a quelle colpite dalla mafia per esempio o dalla criminalità comune.
Mi chiedo spesso cosa spinge una persona a togliere la vita ad un'altra, ma quando si tratta della propria famiglia in qualche modo il mio cervello si rifiuta di trovare (anche negli altri casi, ma in questo soprattutto) una possibile giustificazione.
comunque non è ancora arrivato il momento di fare queste considerazioni...
Forse vi interesserà sapere anche dove in Italia vengono commessi più omicidi, la classifica è questa: Sud-304 omicidi soprattutto dovuti alla criminalità organizzata
Nord-221 dove prevalgono gli omicidi in famiglia
Centro-109 soprattutto in famiglia o dovuti alla criminalità comune.
...infine vi lascio con alcune piccole domande (sperando che qualcuno mi scriva!):
Secondo voi sono più gli omicidi premeditati o quelli non premeditati?
E quali sono a vostro parere i moventi più comuni negli omicidi commessi in famiglia??
Spero di non essere stata noiosa e troppo densa di informazioni...
...ora vi saluto e grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere fino alla fine!
Ciaoooooo
Lauretta
Benvenuti su questo blog che ha come oggetto gli Omicidi In Famiflia In Italia.
Mi presento, sono una studentessa di Scienze dell'Educazione, ho 20 anni, desidero diventare un'educatrice e ho aperto questo blog in primo luogo per superare l'esame d'informatica, che mi perseguita dal primo anno =(, e poi per cimentarmi in un'impresa a me ardua e cioè l'uso del pc e di internet.
Perchè ho scelto quest'argomento??
Perchè in questo periodo sto seguendo dei corsi sulla devianza all'università e in particolar modo gli omicidi in famiglia mi hanno attratto...attraverso questo blog posso così approfondire le mie conoscenze in maniera diversa da quella "scolastica".
Finite le presentazioni passo a dare alcune informazioni per quanto riguarda gli omicidi commessi in Italia...vi propongo un pò di statistiche (che non so a voi, ma a me piacciono tantissimo! speriamo poi che corrispondano al vero...).
Inanzitutto dovete sapere che gli omicidi all'interno dei "rapporti di prossimità", intesi la famiglia, le amicizie, il vicinato e il lavoro, sono aumentati rispetto a quelli legati alla malavita e alla criminalità organizzata.
Infatti gli omicidi commessi in quest'ambito sono complessivamente il 51,5%, in pratica 325 omicidi, di cui: 223 all'interno della famiglia ( il 35,3% )
68 di amici e conoscenti
22 di vicini
12 al lavoro;
mentre per quanto riguarda la criminalità comune si tratta del 15,7 % e di quella organizzata del 12,2 %.
Queste cifre ci fanno un pò riflettere, anche perchè più del 50 % degli omocidi commessi è un numero significativo e non è da sottovalutare. Poi, non so voi ma io non avrei mai detto che ci sono più persone che vengono uccise da parenti o conoscenti rispetto a quelle colpite dalla mafia per esempio o dalla criminalità comune.
Mi chiedo spesso cosa spinge una persona a togliere la vita ad un'altra, ma quando si tratta della propria famiglia in qualche modo il mio cervello si rifiuta di trovare (anche negli altri casi, ma in questo soprattutto) una possibile giustificazione.
comunque non è ancora arrivato il momento di fare queste considerazioni...
Forse vi interesserà sapere anche dove in Italia vengono commessi più omicidi, la classifica è questa: Sud-304 omicidi soprattutto dovuti alla criminalità organizzata
Nord-221 dove prevalgono gli omicidi in famiglia
Centro-109 soprattutto in famiglia o dovuti alla criminalità comune.
...infine vi lascio con alcune piccole domande (sperando che qualcuno mi scriva!):
Secondo voi sono più gli omicidi premeditati o quelli non premeditati?
E quali sono a vostro parere i moventi più comuni negli omicidi commessi in famiglia??
Spero di non essere stata noiosa e troppo densa di informazioni...
...ora vi saluto e grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere fino alla fine!
Ciaoooooo
Lauretta
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